Una cosa sola non sarà perdonata, ammonisce il Maestro: ostinarsi a non riconoscere l’opera dello Spirito e di Dio nelle guarigioni di Gesù. Perché esiste un limite alla grazia, anche Dio fa quel che può perché non si impone, non fa il santo dittatore.
E il limite consiste nel chiudere gli occhi davanti alla luce, rifiutarsi ostinatamente di credere, leggere quanto Gesù ha fatto non come manifestazione della bellezza e della bontà di Dio ma come l’opera dell’avversario. Attenti, allora.
Perché non giungiamo certamente a questo limite ma ci avviciniamo quando delle persone e dei fatti vediamo sempre e solo il negativo, giudichiamo con malizia, facciamo pesare il negativo. Siamo chiamati a leggere il mondo con lo sguardo di Dio, vedendo sempre il positivo, il possibile, il bello.
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Ostinarsi, magari tirando in ballo proprio Dio, a lamentarsi del mondo, a schifare la vita, a giudicare impietosi, è davvero imperdonabile.
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