Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 24 Febbraio 2020

Intenerisce questo padre che chiede a Gesù un miracolo per il figlio ma che, prima, deve passare attraverso la goffa prova di miracolo degli apostoli.

Intenerisce e stupisce, perché in lui prevale l’amore di un padre, non la fede. E non gli importa bene di chi sia Gesù, sa che può operare un miracolo. Non disdegna la fede dei semplici, il Signore, non ha la puzza sotto il naso.

È urtato, invece, dalla stupidità dei suoi che pensano ormai di essere diventati capaci di miracoli, come se fosse una tecnica, come se ci fosse un trucco. Nessuna tecnica, nessun trucco: solo la potenza di Dio può guarire il ragazzo.

Davanti alla forza di Gesù il padre abbassa lo sguardo.

Fede? La sua è piccina e fragile, se è la fede l’unico modo per salvare il suo ragazzo, non guarirà. Preghiera immensa, invocazione che piega la volontà di Dio!

Gesù è ammirato per tanta sincerità: sì, la fede di quel padre provato è sufficiente, perché autentica, perché sincera. Il padre è esaudito e gli apostoli duramente e giustamente rimproverati: guarire qualcuno non è un gioco, ma una croce che Gesù sceglie di portare nella preghiera e nel digiuno. E loro sono disposti a farlo? (E noi?)

Fonte


LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Credo, Signore: aiuta la mia incredulità.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 9, 14-29 In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera». Parola del Signore

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