Non riescono ad uscire dal loro dolore, come Maria di Magdala. Così i discepoli di Emmaus sono raggiunti dal Signore e duramente criticati per il loro atteggiamento disfattista.
Quel “noi speravamo” è una delle frasi più tristi dell’intera Bibbia, segno di un fallimento totale, di una morte interiore. E proprio quando pensiamo di avere perso tutto e di esserci persi, il Signore ci viene incontro e ci incoraggia, ci invita a rileggere la nostra vita alla luce della Parola. Il Signore cammina con noi e ci aiuta a rileggere gli eventi tristi nella logica di Dio.
Così la croce è inserita in un progetto più ampio, in una storia che Dio ha disegnato nelle vicende degli uomini. A volte è proprio solo lo sguardo di fede che manca alla nostra fede. A volte è proprio solo la fiducia che ci impedisce di riconoscere che Dio sempre cammina accanto a noi.
Non tira dritto il Maestro, si ferma a cenare con noi, si fa riconoscere nell’eucarestia. Se siamo arrivati alla Pasqua col cuore crocefisso non temiamo, lasciamoci scuotere dalle parole severe del Maestro che ci invita a non essere lenti nel credere, ma a riconoscerlo presente alla fine di ogni giornata faticosa.
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Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24, 13-35
Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana,] due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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