Ha un brutto carattere Natanaele, indubbiamente. Medita la Parola sotto il fico, albero i cui frutti richiamano la dolcezza della Torà, e sa bene che da Nazareth, paese sperduto fra le montagne, non viene niente di buono, non essendo mai citata nelle Scritture.
La sua è una fede salda ma piena di pregiudizi, sa di sapere, conosce, non ammette dubbi. Fino a quando quel nazareno lo legge dentro, vede in lui, dietro la scorza, un cuore generoso e limpido, senza falsità. Così è Gesù: davanti alle nostre resistenze, oltre le nostre durezze e rabbie, vede il capolavoro che possiamo diventare.
Scopertosi conosciuto (e amato), Natanaele si lascia andare, si scioglie come neve al sole. Si arrende e si apre ad una fede debordante. È una delle pagine più consolanti del Vangelo, quella di oggi: Dio forgia santi anche fra gli antipatici!
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