Gesù è esigente, quasi tagliente con i suoi discepoli. Essere discepoli, diventare discepoli significa identificarsi col Maestro e il Signore accetta questa identificazione. Così, dare un bicchiere d’acqua a uno dei discepoli significa dissetare Gesù stesso.
Ascolta “Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Maggio 2024” su Spreaker.Ma, proprio perché il discepolo rimanda a Gesù, guai se il discepolo sfigura il volto di Cristo scandalizzando le persone semplici. Coloro che si avvicinano alla fede spesso sono stupiti e offesi dal comportamento di noi discepoli di lungo corso.
Perché siamo poco coerenti, perché siamo come i farisei, perché non viviamo ciò che annunciamo. Attenzione, però: la coerenza non è un idolo, Gesù non è morto in nome della coerenza ma per amore. Ma il fatto che siamo esseri-in-divenire non significa sedersi sui propri limiti giustificandoli.
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Se siamo discepoli siamo chiamati ad essere autentici (non perfetti!) ma orientati a rendere testimonianza che è possibile vivere la vita nuova del Vangelo. Spesso, però, la nostra superficialità diventa un muro, un terribile ostacolo e una pesante responsabilità che pesa (e tanto!) sulle nostre spalle. Siamo chiamati a conservare l’autentica Parola del Signore.
Siamo invitati a non lasciare corrompere il messaggio del vangelo preservandolo con il sale. E la fede va purificata con il fuoco per potere essere credibili. Mettiamo sale in zucca, continua Gesù, conserviamo la fede, purifichiamola per non essere un muro che impedisce a chi cerca il Signore di incontrarlo.
Non ci accada di essere di ostacolo ai piccoli. Meglio finire in fondo al mare con una macina legata al collo… Prendiamo molto sul serio la preoccupazione del Signore, sempre rivolto ai piccoli, sempre attento alla sensibilità degli ultimi.
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Valutiamo sempre con obiettività il nostro comportamento, soprattutto se abbiamo dei posti di responsabilità all’interno della comunità. Se a Gesù sta così a cuore questo aspetto, non siamo da meno nell’essere molto severi con noi stessi!
FONTE: Amen – La Parola che salva – Il blog di Paolo
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