Adesso credete? Me lo vedo, il Signore, con un sorriso stupito e ironico che guarda i suoi dopo il lungo discorso che ha il sapore di un testamento spirituale. Credono di avere capito, teneri, i discepoli. Credono di essere pronti, di avere fatto un cammino spirituale sufficientemente approfondito, di essere pronti, capaci, determinati.
Adesso credete? Ancora devono arrivare l’arresto, il processo, la morte. Gesù sa bene cosa sta per accadere: perciò ha voluto rassicurarli, incoraggiarli. Ma è ancora così tanta la strada da percorrere e irta di insidie! Reggeranno? Sapranno resistere? O cadranno tutti, fuggendo? Anche a noi accade così: abbiamo con entusiasmo seguito il Signore, abbiamo scoperto di possedere un’anima, abbiamo iniziato a meditare, a pregare, abbiamo conosciuto una comunità o cristiani credibili e tutto appare in armonia.
Poi siamo cresciuti, abbiamo compiuto delle scelte importanti e, guardandoci indietro, sinceramente, umilmente, guardiamo a quanta strada abbiamo percorso. Sì, anche noi, ad un certo punto, abbiamo detto con un pizzico di compiacimento: adesso credo. Teneri anche noi! È lunga la vita, e la fede attraversa momenti di prova, di dubbio, e dobbiamo fare i conti con la sofferenza, con gli imprevisti, con le delusioni.
Calma, allora: facciamo un passo alla volta, piccoli passi possibili, nella direzione giusta e lasciamo al Signore giudicare e misurare la nostra fede. Gesù sa che i suoi discepoli, e noi, davanti alla prova, al dolore, alla persecuzione potrebbero cedere. E Gesù, grande Maestro, ancora mette da parte il suo dolore e li incoraggia: abbiate pace in me.
Dovrebbe essere consolato, e consola. Dovrebbe ricevere attenzione, ne dà. Abbiate pace. Solo in lui troviamo pace quando la vita, gli eventi, la nostra fragilità ci spingono, ci spengono, ci spintonano, ci travolgono. Sì, Maestro che stai per consegnarti, solo in te noi troviamo pace alla nostra inquietudine.
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 17,1-11
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