Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 24 Giugno 2021 – Lc 1, 57-66.80

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Giovanni è l’unico santo, insieme a Maria madre del Signore, di cui celebriamo la nascita, talmente è stata importante la sua presenza per l’umanità e per noi cristiani. Il più grande fra i nati di donna, come lo chiamerà il Signore, l’ultimo e definitivo dei profeti, la manifestazione di Elia venuto a preparare la strada al Messia.

Un profeta coerente ed austero, capace di sfidare tutte le convenzioni, anche religiose, capace di morire per la sua franchezza. Ma anche un uomo donato agli altri, disposto ad accogliere, a rincuorare ma anche a rimproverare, a scuotere, a stupire…

Un uomo inclassificabile, lontano dalla classe sacerdotale, pur essendo sacerdote, alieno al tempio, ma anche libero nei confronti dei movimenti massimalisti suoi contemporanei, come gli esseni. Un vero credente che non ha avuto paura di avere dei dubbi, di mettersi in discussione, di ammettere di dover imparare. Un grande, il più grande, cui dobbiamo moltissimo.

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