La Parola viene gettata a piene mani. Da Dio, da Cristo, da noi discepoli. Magnifico. Poi, che accade? Il seme cade sulla strada, su un cuore indurito. Indurito perché calpestato da molti. Su questi cuori il seme rimbalza. Poi viene Satana e lo porta via, come un corvo che cala sulle granaglie.
Da brividi. La Parola che cade sulla strada è destinata a sparire. Un cuore indurito, pietrificato, asfaltato, è impermeabile alla Parola e, quindi, a Dio. Se il seme trova anche solo un briciolo di terra, germoglia. Ma ha bisogno di costanza, per crescere. Così accade ad alcuni discepoli.
Subito accolgono la Parola: con entusiasmo. Ce ne sono di persone così, adulti che riscoprono la fede grazie ad un viaggio, ad una giornata di ritiro, ad un’amica credente che li coinvolge. Ed è bello vedere nel loro sguardo lo stupore di scoprirsi amati da Dio e la voglia di conoscere.
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Il primo cuore è indurito. Il secondo è incostante. Diversa è la situazione di chi ha costanza, di chi accoglie la Parola e la custodisce ma intorno a lui crescono altri interessi che si ingrandiscono e, alla fine, soffocano la Parola che rimane, ma non porta frutto. È presente, ma inutile.
Sopraggiungono le preoccupazioni del mondo, il pre-occuparsi, l’occuparsi prima, anzitempo; ed invece di vivere il momento presente, lo estendiamo, e così contagia la nostra vita e la nostra anima. E la soffoca, come una pianta infestante.
Esiste un terreno buono che accoglie e porta frutto, tanto frutto. In cui la Parola scava i cuori, cambia la vita, modifica le scelte. Converte, E produce un gran raccolto: trenta, sessanta, cento per uno. Gesù usa un’iperbole per indicare che il seme produce molto più di quanto immaginiamo o speriamo.
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Chi è il terreno buono? Chi si è ritrovato nei terreni precedenti, meditando la parabola. Chi, leggendo, ha ammesso davanti al Dio di ogni tenerezza di essere impietrito, asfaltato, di avere un cuore scostante. Chi ha sentito il desiderio immenso di portare frutto, di diventare terreno fecondo che fa fiorire la vita.
FONTE: Amen – La Parola che salva – Il blog di Paolo
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