Sappiamo giudicare da noi stessi quello che è giusto. Non abbiamo bisogno di ricorrere sempre a Dio, di scomodarlo, di convincerlo, di irretirlo. Non dobbiamo nominare il nome di Dio invano, cioè a vanvera, chiedendogli di fare ciò che potremmo benissimo fare da soli.
Dio, il nostro Dio, è colui che ci tratta da adulti, che ci rende capaci, che ci crede capaci di vivere una vita corretta, luminosa, a partire da ciò che è essenziale nel Vangelo, per poi declinare le parole del Maestro nella quotidianità, nelle scelte concrete, nella vita reale.
Siamo resi capaci di concretizzare i valori fondanti del Vangelo, siamo chiamati a discernere quanto succede, come sappiamo interpretare l’evoluzione della meteo. Quindi, cortesemente, smettiamola di chiedere l’intervento divino per cose che potremmo tranquillamente risolvere noi.
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