Sale sul monte, il Signore, come ha fatto Mosè per accogliere le tavole della Legge. E chiama a sé i discepoli, liberamente, chiama noi, chiama me, se lo vogliamo, se lo voglio.
Non ci siamo scelti, siamo stati scelti a stare col Maestro, frequentarlo, conoscerlo, amarlo. E per raccontare agli altri la vita bella del Vangelo che ci ha cambiato il cuore. E guarire da ogni tenebra, noi e gli altri.
Ecco l’embrione di quella che sarà la Chiesa, il sogno di Dio, profezia di un’umanità riconciliata, testimoni dell’amore di Dio, sua pagina pubblicitaria. Uomini costituti Dodici, come le tribù di Israele, come i mesi che compongono l’anno, la pienezza.
Si diventa Chiesa, che è più della somma delle singolarità. E che singolarità! Gesù sceglie intellettuali e artigiani, devoti e peccatori, conservatori e progressisti… perché l’unità si compone di feconde diversità. Questa è la Chiesa, quella che ha in mente il Maestro, non quella piccina dei nostri litigi.
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