E così ha inizio. Un’altra quaresima, una nuova quaresima, altri quaranta giorni. Come se ne avessimo bisogno! Non stiamo vivendo da anni in una orrenda quaresima senza Pasqua? Prima la paura del Covid, poi la paura dei vaccini, poi la paura della guerra, la siccità, la crisi economica, Paumento stratosferico dei costi… Cosa dobbiamo ancora capire? Cosa scontare? Non siamo stati spinti nel deserto degli affetti, degli abbracci, dell’inquietudine?
Non stiamo vivendo da tempo una inesauribile quaresima senza fine? Sì, certo. Avete ragione. Ma non entriamo nel deserto della quaresima e dell’essenzialità per soffrire ma per cogliere il senso di quello che sta accadendo, per dare il tempo alla nostra anima, infine, di raggiungerci, di trovarci. Solitudine, quarantena, paura del futuro, spettri di guerra non significano, in loro stessi, “quaresima”. Questi sono giorni in cui farlo fiorire il deserto in cui ci troviamo, dargli senso, per vivere una vita che si scopre amata e capace di amare.
E non siamo soli, in questo percorso: Gesù viene con noi, solidale, entra nel deserto come ha fatto il popolo d’Israele, liberato ma non ancora libero. Così, in questo giorno di digiuno anche fisico, siamo invitati a prendere in mano la nostra vita interiore, a stabilire delle priorità, a decidere ancora qual è la meta che stiamo cercando, per fare il punto della situazione, per capire se stiamo procedendo nella giusta direzione.
Tre sono le indicazioni forniteci dalla Chiesa: il digiuno per ricordarci cosa veramente ci sazia, la preghiera quotidiana per intensificare il nostro rapporto con Dio e l’elemosina come forma di condivisione con i fratelli più poveri. Ricomincia la quaresima, ricordandoci che quella polvere che siamo diventa, nelle mani di Dio, una vita rinnovata e plasmata. Che bello sarebbe se tutti ricordassimo che siamo polvere!
Per uscire dai nostri deliri di violenza e di aggressività, per smontare le nostre idee di potenza e di gloria, e ritrovarci nella verità nuda di noi stessi. Tutti.
Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva“
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