Mancano pochi giorni al Natale, l’ennesimo: siamo qui ancora a ribadire che Dio ci abita, visita le nostre case e la nostra vita. Troviamoci un quarto d’ora da soli, riprendiamo in mano il vangelo di oggi e proviamo anche noi a comporre il nostro Magnificat.
Maria, raggiunta la cugina Elisabetta, canta la gloria di Dio, intesse la sua preghiera con citazioni bibliche, allarga l’orizzonte all’opera di Dio. Dio viene, c’è, interviene, lavora, scardina le nostre piccole logiche.
E, notate bene, non è che la vita di Maria fosse granché né le prospettive per il futuro erano così rosee… Eppure il suo canto è un’esplosione di freschezza, di meraviglia, di stupore.
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Abbiamo tutti molte ragioni per cui essere scontenti, amareggiati, delusi, forse anche arrabbiati con la vita e con Dio. È del tutto inevitabile che le cose non siano quasi mai come vorremmo che fossero ma nulla ci impedisce di ammirare stupiti l’opera di Dio in noi e nella Storia.
Ora le due donne toccate dalla potenza di Dio danzano nella polvere, abbracciate, ridendo e cantando. Perché la gioia è traboccata, e tutto si compie: Dio interviene, infine, e manda un profeta, manda il Messia.
Le preghiere dei poveri di Israele sono accolte e il Dio dei padri chiede a due donne di diventare madri, di generare, di dare alla luce un mondo nuovo, riconciliato. E di essere loro le portatrici del folle amore di Dio nel mondo. Due donne, quale scelta migliore?
Due donne che già portano la vita nel proprio grembo e la accudiscono, una agli inizi, l’altra nella pienezza del cammino. Aperte al mistero, aperte all’inaudito di Dio, aperte alla profezia di un mondo altro. Di cui si rendono protagoniste.
Questo ti chiede il Signore, nell’ormai imminente Natale: osa. Osa, amando. Osa, accogliendo. Osa, sperando. Osa, donandoti. Grandi cose ha fatto Dio in Maria e grandi cose fa in noi se lo lasciamo fare, se lo assecondiamo, se lo portiamo nel grembo di questa giornata.
E poco importa se non vedremo la promessa realizzata. Per ora danziamo, ebbri di Dio. E in buona compagnia.
FONTE: Amen – La Parola che salva – Il blog di Paolo
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