Commento al brano del Vangelo di Mt 9,9-13
Ha imparato la misericordia, Matteo. Diversamente da quanti lo giudicavano prima per essere un pubblicano, quindi un esattore collaborazionista dell’Impero romano, pubblico peccatore e da quanti lo giudicano adesso per avere lasciato tutto per seguire il falegname di Nazareth.
Perché, alla fine, congeliamo le persone nei nostri santi pregiudizi, non pensiamo, sul serio, che qualcuno – alla fine, sul serio – possa cambiare. Ma non gli importa: non ha visto l’ombra del giudizio nello sguardo del Maestro che si è avvicinato al banco delle imposte e, sorridendo, gli ha chiesto di lasciare tutto.
E ha imparato la misericordia che lo ha scardinato dalle sue certezze, al punto da radunare tutti i suoi colleghi per far loro conoscere colui che lo ha amato.
Solo questo dobbiamo fare, in questi giornata, noi pubblicani chiamati a seguirlo: porre quello stesso sguardo su tutti coloro che oggi incroceremo per strada.
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