HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 21 Giugno 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 21 Giugno 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 6, 19-23

Fatti bene i conti in tasca, dice il Signore. Vedi se hai investito nella parte giusta, guarda se ciò che hai fatto è furbo. Ragiona, pianifica. Dove stai accumulando energie e potenzialità, in chi o in che cosa stai investendo? Dov’è il tuo tesoro?

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L’unico valore che rimane, che non crolla, che non si deprezza e si inflaziona è l’amore di Dio per te. Custodiscilo, fallo crescere, alimentalo, proteggilo dalle tante (troppe) distrazioni che ci allontanano dall’essenziale. Cosa o chi illumina il tuo percorso? Dove prendi la luce per camminare nei momenti (inevitabili) di tenebra? Se la luce che seguiamo è tenebrosa, il giudizio degli altri, il nostro narcisismo, il vittimismo, dove vuoi che ci conduca?

Lasciamoci affascinare, convincere, convertire: Dio solo è il tesoro prezioso e la Parola lampada ai nostri passi. Una piccola fiamma illumina una fitta tenebra e noi sappiamo bene dove accendere quella luce in noi stessi. Esiste, la tenebra.

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Quella cupa, sorda, inquietante che portiamo nascosta in noi stessi. Quella che nascondiamo agli altri, rabbiosa, violenta, che a volte ci spaventa. Esiste, certo, perché siamo impastati di acqua e di fango. Ma è lo Spirito di Dio che ci dona vita, ci rianima, ci rialza, ci permette di esistere e di vivere.

E la nostra vita, drammaticamente libera, splendidamente libera, è un continuo passare dalla luce alla tenebra, da ciò che costruisce (noi, gli altri, il mondo) a ciò che distrugge (noi, gli altri, il mondo). Nello sguardo riconosciamo quanta tenebra ci abita.

Uno sguardo giudicante, malizioso, contorto, che vede il male anche dove non c’è, manifesta una logica oscura, che ci allontana da Dio. Lasciamo la luce del Vangelo entrare in noi stessi, inondare ogni angolo più remoto del nostro inconscio, perché il nostro sguardo diventi come quello di Dio: limpido e pieno di luce, capace di vedere in ogni persona, in ogni azione, il progetto originario di bene, il seme del Verbo piantato in ogni cuore, anche in quello asfaltato e sordido.

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FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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