Siamo così ossessionati dal giudizio! Passiamo la vita a giudicare, a fare esami, a rilasciare patentini (quasi mai richiesti)! Giudichiamo noi stessi impietosamente, non ci piacciamo, non amiamo veramente quello che siamo.
Giudichiamo gli altri, forse per emergere, per dimostrare che, se non siamo migliori degli altri, almeno non siamo peggiori. Giudichiamo anche Dio, considerando incomprensibili quelle che in qualche modo consideriamo sue scelte. Gesù ci propone di entrare in un’altra logica, di guardare a noi e agli altri con lo sguardo di Dio.
Che vede una focaccia dove c’è il seme di un grano. Che vede un capolavoro là dove c’è una tela bianca. Che vede un santo là dove tutti vedono un peccatore. Giudicare sì, se proprio non riusciamo ad astenerci dal farlo, ma con la leggerezza che solo Dio ci sa insegnare.
La leggerezza di chi ama senza porre condizioni.
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