Ora è tutto chiaro, tutto torna, tutto si spiega: Gesù è matto, folle, pazzo, fuori di testa. I suoi familiari, dalla lontana Nazaret hanno ricevuto notizie sul crescendo di notorietà del loro parente. All’inizio hanno ascoltato compiaciuti e sorpresi, poi preoccupati, infine costernati. Le azioni del falegname fattosi profeta mettono in difficoltà l’intero clan: bisogna agire. Si prendono la briga di affrontare un lungo viaggio per riportarlo a casa: con il suo atteggiamento sta disonorando il buon nome della famiglia, deve tornarsene a casa, anche con la forza.
D’altronde, se tutti pensano che sia impazzito, probabilmente è vero. Perché il giudizio degli altri conta, eccome se conta. Conta più della verità, conta più della possibilità di capire, non prevede di ascoltare le ragioni del? oggetto del pettegolezzo. Viviamo appesi al giudizio dei familiari, dei colleghi di lavoro, dei confratelli, lo temiamo più del fuoco. Tutto si spiega, quindi: Gesù ha dato di matto. È folle uno che ama Dio e vuole raccontarlo agli altri senza misura.
È folle uno che accoglie malati e indemoniati per liberarli. È folle uno che dona ascolto e tempo al punto da non avere più tempo per mangiare. È folle uno che si spende senza chiedere, che dona senza attendersi nulla in cambio, che fa della sua vita un costante dono d’amore. Assolutamente folle, ai nostri occhi. Va bene amare, ma senza esagerare. E lasciarsi prendere da Dio, ma con moderazione e buon senso! Macché, è tutto inutile. È un folle di Dio questo Nazareno, ben lontano dagli stereotipi dei devoti azzimati cui siamo abituati.
Ben diverso dall’immagine del credente mortificato e penitente, intriso di sensi di colpa, misurato e perfettino, sempre seduto sulle spine, sorridente ma triste. Gesù, invece, ama perdutamente Dio e, di conseguenza, la vita e i fratelli, senza fare calcoli, inebriato dallo Spirito. Un folle. E se lo volete seguire sul serio, questo Cristo, siete un po’ folli anche voi. Perché innamorati.
Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva
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