Dio si è fatto uomo nel grembo di Maria, ora abita nelle sue profondità e cresce. Maria si sveglia, stordita, dopo l’incontro con l’angelo.
Avrà sognato? Come è possibile che Dio diventi uomo, uno di noi? Com’è possibile che l’infinito si stringa fino a contenersi in un cucciolo d’uomo? E poi: con chi parlare di quello che è successo senza essere presi per pazzi? Il cuore di Maria è in tumulto, le dita accarezzano il ventre.
Qualche giorno dopo viene a sapere di una carovana che sale a Gerusalemme e parte con Giuseppe. Maria ha saputo dall’angelo che la sua parente Elisabetta, la sterile, aspetta un figlio. Se la cosa è vera, allora tutto è possibile. Col passare dei chilometri il suo cuore è in tumulto… e se fosse tutto sbagliato? La piccola adolescente porta in sé un mistero incomprensibile, inaudito, sconvolgente.
O no? Ecco, ora Ain Karem è alle porte, è il momento della verità. Elisabetta esce dalla casa, asciugandosi le mani dalla farina, e sorride. Lo sguardo delle due donne si incrociano e nel largo e profondo sorriso di Elisabetta Maria capisce che è tutto assolutamente vero.
Ed Elisabetta le rivolge il più bel complimento che mai riusciremo a farle: beata te che hai creduto!
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 39-45
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Parola del Signore