Stiamo attenti a come ascoltiamo. Perché se ascoltiamo come gli apostoli che non capiscono quando Gesù parla del dono di sé e litighiamo sui primi posti, spegniamo la fiamma della testimonianza, altro che porla in alto! E stiamo attenti a pensare di essere già sufficientemente progrediti sulla strada del Vangelo, ingannando noi stessi.
Non abbiamo segreti davanti a Dio, non perché egli ci spii o si comporti da ficcanaso, no, figuriamoci. Ma perché ci conosce più di quanto noi stessi siamo capaci di conoscerci e ci ama più di quanto noi stessi sappiamo amarci. Stiamo attenti a come ascoltiamo la Parola che ci viene donata con abbondanza, che viene seminata nei nostri cuori induriti.
Perché se la ascoltiamo con attenzione, se apriamo il nostro cuore all’accoglienza perché ogni brano della Scrittura è una pagina d’amore che Dio ci rivolge, allora possiamo davvero diventare un candelabro che lascia brillare il volto di Dio in noi.
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