È diventato matto. I famigliari di Gesù sono preoccupati della fama del loro parente e un po’ si vergognano di questo carpentiere che gioca a fare il profeta. Sanno che da Gerusalemme hanno mandato degli scribi a valutare il suo operato e che, senza nemmeno interrogarlo, lanciando solamente uno sguardo distratto, hanno sentenziato: è indemoniato.
È diventato matto, è evidente a tutti e, con garbo, il suo clan cerca di tirarlo da parte, di riportarlo a casa, che si riposi, che si faccia curare, che si rilassi e si riprenda. Quante volte chi incontra Dio viene preso per matto, soprattutto dai suoi famigliari, da coloro che lo conoscono da tempo.
Quante volte ci spaventiamo davanti all’irrompere di Dio nella vita di una persona, specie di una persona che non ha mai manifestato particolare interesse per la fede. L’irrompere di Dio è sempre inquietante, struggente, scombussola dati acquisiti, mette in crisi.
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È matto: dedica il suo tempo ad accogliere le persone, parla di Dio con amore e passione, cena con i peccatori. Ama, ama, ama. Senza porre condizioni. E questo è da fuori di testa. Così Gesù è preso per matto, proprio dai suoi famigliari…
Marco, qui e altrove, non ha paura di denigrare la famiglia d’origine di Gesù, per contrapporgli la nuova famiglia che sono i suoi discepoli. Perché, sembra dire, Gesù è di più. Più degli affetti, più delle relazioni, più del clan, più del chissà cosa pensa la gente.
Più della famiglia, dice Marco, c’è il discepolato. E quanto è vero! Molti, fra noi, hanno trovato maggiore affetto e attenzione fra i fratelli di fede che non fra quelli di sangue! Il vangelo crea nuovi ed inattesi legami e affetti, duraturi, autentici, profondi, anche se il mondo non li coglie, non li capisce affatto.
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Se il Maestro è stato preso per matto, non spaventiamoci se a volte qualcuno ci prende in giro perché siamo un po’ troppo devoti per i suoi gusti! Siamo onorati di passare per fuori di testa perché innamorati di Dio!
FONTE: Amen – La Parola che salva – Il blog di Paolo
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