HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 20 Aprile 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 20 Aprile 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 6, 60-69

Gesù ha alzato la posta, ha invitato la folla a cercare il pane che sfama, il senso della vita; ha chiesto fiducia nelle sue parole rivelandosi come colui che ci conduce alla vita dell’Eterno. Fidarsi di Gesù, seguire le sue parole, credere nel volto di Dio che ci rivela, ci permette di partecipare alla vita stessa di Dio.

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Per accedere a Dio, dice il Signore, dobbiamo cibarci di lui, delle sue parole, del suo insegnamento. Ora sono tutti spiazzati, non scherziamo. Non solo la folla, stupita per il rifiuto di Gesù di essere incoronato re e ora protagonista di un incomprensibile e pericoloso discorso teologico.

Non solo i suoi discepoli, straniti dalla richiesta astrusa di cibarsi della sua carne e del suo sangue. Ma anche i Dodici, i suoi più fedeli amici, che vedono in poche ore sfumare l’apoteosi ottenuta dal miracolo del Maestro.

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Un vero disastro, una catastrofe da tanti punti di vista, l’inizio della fine della neonata carriera del Signore. C’è un clima pesante, un’aria greve. Molti se ne vanno, fra i discepoli: parole troppo dure. Come facciamo noi quando Dio ci dice parole troppo dure, quando la fede giudica la nostra vita e ci spinge al cambiamento: ce ne andiamo.

I suoi discepoli lo abbandonano. Oppure facciamo i distinguo quando le esigenze della fede ci mettono in imbarazzo davanti al mondo sempre più disincantato. Cristiani, sì, ma a modo nostro. Allora Gesù si volge verso i suoi amici.

Chiede loro di restare, almeno loro? Di non abbandonarlo? Di rimanere e che poi avrebbe spiegato meglio? Macché. Dice loro: volete andarvene anche voi? Andate pure. È libero, Gesù. Talmente legato al Padre da non cedere a compromessi.

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È talmente saldo da non avere paura di restare da solo. Immensamente libero. Volete andarvene anche voi? Il silenzio cala sugli apostoli. Pietro, l’immenso Pietro, così simile a noi, risponde per tutti: dove vuoi che andiamo, Signore? Sì, Signore, dove vuoi che andiamo? Adesso che abbiamo assaporato l’infinito, l’ebbrezza della fede, lo splendore di Dio? Ma dove vuoi che andiamo?

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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