Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 2 Luglio 2021 – Mt 9, 9-13

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Matteo parla della sua chiamata, del momento in cui, molti anni prima, ha incrociato lo sguardo del Nazareno che lo ha spinto ad abbandonare tutto ciò che pensava di avere.

E quella chiamata diventa contagiosa: invita i suoi amici, pubblicani e peccatori, a conoscere il Maestro che lo ha chiamato, che gli ha chiesto, ultimo fra gli ultimi, di diventare discepolo. Non si capacita, Matteo, dell’iniziativa di Gesù: lui, guarito dalla misericordia, racconta gli altri quanto gli è successo.

Così avanza l’annuncio del Vangelo: da bocca a orecchio, da storia e storia, da guarigione interiore a guarigione interiore. E poco importa se i custodi di Dio, i difensori dei puri, si innervosiscono e contestano questo agire così libero e liberante: visto che si sentono sani non hanno nessun bisogno di ricorrere alle cure del medico che è Dio…

Ma se questa è la logica, perché ci ostiniamo ad apparire sempre migliori di quello che siamo veramente? Mistero dell’umana natura…

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