È divisivo Gesù, allora come oggi, crea scompiglio se non lo abbiamo reso innocuo e anestetizzato con i tanti pensieri devoti e inutili con cui abbiamo infarcito la destabilizzante parola del Vangelo.
Difficilmente, all’uscita delle nostre chiese, troveremo gente che si confronta animatamente sulle sue parole, purtroppo. E non credo perché siamo tutti convintamente discepoli quanto, piuttosto, perché abbiamo appiattito le sue parole a consolanti riflessioni devote, annacquandole. Divide, Gesù, le sue parole sono sale sulle ferite, sono turbamento interiore perché, senza violenza, senza arroganza, ci denudano, ci obbligano a schierarci.
O Gesù è un pazzo esaltato, un narcisista o è esattamente quello che dice di essere: la presenza stessa di Dio. Siamo splendidamente e drammaticamente liberi di scegliere sapendo che in nessun altro nome abbiamo la salvezza e la piena conoscenza di Dio.
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