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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 19 Settembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 7,36-50

Come dar torto a Simone il fariseo? Ha fatto un gesto coraggioso, non ha fatto come gli altri del suo movimento che giudicano Gesù senza conoscerlo: lo ha invitato a casa propria, ha tenuto aperta la porta per far vedere il tipo di accoglienza che gli ha riservato.

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È ben disposto, generoso e attento all’ospite. Non bada ai pregiudizi dei suoi compagni di fede, osa, ascolta, invita. Solo dopo potrà esprimere un parere su quel falegname scopertosi profeta.

Tutto funziona a meraviglia, finché non entra quella signorina dai facili costumi che piange ai piedi di Gesù. Piange per essere perdonata, piange perché perdonata. Il ragionamento segreto di Simone è rispettoso, anche se un po’ curioso per la nostra cultura: Gesù ha fama di essere un profeta, i profeti conoscono i segreti dei cuori, quindi se Gesù non sa chi è questa donna, infatti si lascia toccare, contraendo l’impurità rituale, evidentemente non è un profeta. Voilà, il cerchio si chiude, fine della discussione. Pazienza, Gesù è davvero un ciarlatano…

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E mentre Simone fa le sue sante elucubrazioni, Gesù lo spiazza, lo invita a diventare giudice della situazione. Chiede a Simone di giudicare Simone, chiede a questo puro di cuore e integerrimo di assumere l’ottica di Dio. Lo convince a non guardare al peccato, ma al cuore del peccatore, alla sua immensa sete di amore, come nel caso di questa donna.

Lo invita a misurare i gesti: quelli cortesi ma distanti che egli ha espresso nei confronti del Nazareno e quelli viscerali e drammatici della donna pubblica che cerca rispetto e perdono e che manifesta immenso amore. Non mette in imbarazzo il fariseo: ha salvato la peccatrice, vuole salvare anche Simone dalla sua ristretta visione di fede. Gli presenta un caso paradossale da giudicare.

E Simone giudica bene, capendo che si sta parlando del suo atteggiamento senza misericordia. Capisce che più della regola e della giustizia, oltre il peccato e lo sbaglio, c’è l’infinita compassione che tutto (e tutti) redime. Impariamo da Gesù!

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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