Vangelo di Luca โ Lc 24,1-12
Perchรฉ cercate tra i morti colui che รจ vivo?
Il primo giorno della settimana, al mattino presto [le donne] si recarono al sepolcro, portando con sรฉ gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesรน.
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: ยซPerchรฉ cercate tra i morti colui che รจ vivo? Non รจ qui, รจ risorto. Ricordatevi come vi parlรฒ quando era ancora in Galilea e diceva: โBisogna che il Figlio dellโuomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giornoโยป.
Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzรฒ, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornรฒ indietro, pieno di stupore per lโaccaduto.
Parola del Signore.
ร un giorno sospeso, questo sabato, come lo fu quel sabato in cui si celebrava Pesah. Tutti erano storditi dai festeggiamenti della notte, le strade di Gerusalemme deserte, solo i discepoli, i pochi rimasti, spaventati e inquieti, si cercavano.
Ascolta โPaolo Curtaz โ Commento al Vangelo del 19 Aprile 2025โ su Spreaker.Attoniti, travolti dalla violenza omicida del sinedrio, spaventati e increduli, si erano radunati con prudenza nella stanza al piano superiore, per provare a tirare le fila, a decidere cosa fare, ad organizzare una qualche fuga per avere salva la pelle.
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Tutto era finito, tutto era stato traumaticamente spazzato via. Tutto. Tale era stata la brutalitร e la violenza che ancora gli scampati non si capacitavano di quanto fosse successo.
Anche noi, oggi, coinvolti da questi giorni, siamo emotivamente provati, eppure colmi di stupore e di speranza. ร un giorno di mezzo, questo sabato santo, giorno di attesa, di silenzio, di preghiera.
Le nostre chiese sono spoglie, vuote: mancano i fiori, le candele, al centro della navata il crocefisso che รจ centro di tutta la nostra fede, misura dellโamore senza misura di Dio per noi.
Non si celebra lโeucarestia da due giorni, tutto รจ stato sospeso, tutto ha lasciato spazio allโessenziale, al Maestro. Tocca a noi, ora.
Gesรน riposa nel sepolcro, i suoi aguzzini sono convinti di avere tolto di mezzo lโostacolo. Non sanno che quello che per loro รจ la fine non รจ che un inizio travolgente.
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Stanotte ci incontreremo per ascoltare la Parola, rileggere la storia che รจ diventata di salvezza e, ancora una volta, proclamare lโannuncio che da duemila anni scuote le coscienze e infiamma i cuori.
Gesรน รจ risorto dai morti. ร unโattesa, certo, ma velata di una sana inquietudine, di una gioia pronta ad esplodere, come chi giร conosce la fine del film, la conclusione del romanzo.
E la liturgia e la tradizione della Chiesa osano: in questo giorno di attesa Gesรน รจ sceso negli inferi per salvare tutti coloro che erano prima di lui, prendendo per mano Adamo ed Eva e facendoli uscire dalla tenebra.
Perchรฉ questo รจ il compito del Signore e Maestro: salvare.
+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++
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