Gesù pretende di essere l’unico in grado di saziare il nostro cuore e la nostra fame di senso e di felicità. Sia. E ci ammonisce a non nutrire la nostra anima con cibo che non sazia l’anima. Ci sta. Solo che, alla fine dell’impegnativo discorso alla sinagoga di Cafarnao, Gesù esagera. Assai.
Per colmare il cuore e l’anima dobbiamo, testuali parole, cibarci della sua carne e dissetarci al suo sangue. Cioè diventare cannibali. Oppure, così ha interpretato la prima comunità, accedere all’eucarestia (cosa vera ma solo in seconda battuta). Come sono risuonate le sue parole alle orecchie di chi c’era? La carne, nella Bibbia, rappresenta la totalità della persona, fragilità incluse. E il sangue contiene il principio vitale, ciò che ci tiene in vita.
Per saziare il nostro cuore dobbiamo fidarci di Gesù che ci parla del Padre, incluse le sue fragilità di uomo, e assumere il suo principio vitale, la sua passione per Dio. Ecco, così è più chiaro. E queste parole, nella prima comunità, risuoneranno poi come un invito a cibarci della sua presenza nel pane e nel vino consacrati durante la cena ripetuta in obbedienza al Maestro.
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Dio si è manifestato nella fragilità — la carne — di un uomo, Gesù di Nazaret e questo ha scandalizzato e continua a scandalizzare chi preferisce tenere Dio distante, fra le nuvole, altrove. E Gesù chiede di bere il suo sangue, cioè di attingere alla sua vita, di prendere vita e forza dalle sue parole e dalla sua presenza.
Di cristificarci arrivando a fare nostri i pensieri di Gesù, ad agire come lui avrebbe agito, nell’amore pieno e totalizzante, libero e liberante. Per vivere per lui ci ha lasciato uno dei segni della sua presenza, l’eucarestia. È interessante notare che l’evangelista Giovanni non racconta l’istituzione durante l’ultima cena e che, invece, riporti un articolato e profondo discorso che Gesù ha fatto dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Partecipando all’eucarestia, nutrendoci di Cristo, accogliendo le sue parole, partecipiamo alla sua vita in Dio.
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FONTE: Amen – La Parola che salva – Il blog di Paolo
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