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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 18 Gennaio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 2, 13-17

Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori? Ha proprio deciso di scandalizzare tutti, il Maestro. Non solo perdona i peccatori ma, addirittura, li chiama fra i suoi intimi, li frequenta, pranza con loro. Tutti sanno che chi frequenta un peccatore si contamina, diventa impuro.

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Un peccatore come un pubblicano, poi! Esattore delle tasse per conto dei romani, Levi è un collaborazionista, un ladro che approfitta della sua posizione e della protezione di Roma per rubare soldi ai suoi concittadini! Ma Gesù, passando per le strade di Cafarnao, non vede nulla di tutto ciò. Vede ciò che Levi potrebbe diventare, vede al di là dell’apparenza, sempre.

Certo: è un peccatore, un disonesto, un avido. Ma guarirà, se si lascerà guarire, se si farà discepolo, se si alzerà per seguire il Signore. E così accade. E la sua vita cambierà. Come la nostra vita cambia quando ci lasciamo sorprendere dalla chiamata di Dio.

Siamo ammalati nell’anima e il Signore, con la sua compassione e la sua ferma benevolenza, ci cambia, ci guarisce, ci sprona a cambiare, a diventare da peccatori, discepoli e santi. Sembra tutto così chiaro, inequivocabile. Un detto che ha solcato i secoli, impresso a caratteri di fuoco nelle nostre menti di credenti.

Una Parola che ci scuote come ha scosso Levi l’esattore, come ha colpito lungo la Storia migliaia di uomini e donne che si sono sentiti chiamati. Quindi, ribadisce il Maestro, lui, il medico, è venuto per occuparsi dei malati, non dei sani o di coloro che tali si ritengono.

Ma, allora, scusate, perché passiamo il tempo a fingere di essere sani? Perché passiamo il tempo a nascondere le nostre malattie spirituali, più attenti all’apparenza che alla sostanza? Perché immaginiamo che Dio ci voglia perfetti, giusti, realizzati, compiuti?

Lo ha detto con le parole e con la vita: è venuto per salvare chi si sente perduto, non per fare i complimenti a chi pensa di essere in regola! Sono qui, Signore, guariscimi nel profondo, rendimi tuo discepolo.

+++Commento tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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