Sono duri i cuori degli autoproclamatisi custodi della Legge: a loro interessa conservare il loro impianto religioso tradizionale, pensano di essere gli avvocati di Dio, a loro non importa certo quel poveraccio dalla mano inaridita. Sono duri verso questo falegname che si è fatto profeta interpretando con disinvoltura la Torah e osa argomentare e motivare la sua scelta.
Scrutano con malizia le azioni del Nazareno, vogliono metterlo in difficoltà, accusarlo, dopo quello che ha detto sul rispetto del sabato, lo shabbat. Non oserà certo guarire un malato in giorno di sabato! Argomenta ancora, il Signore (quanta pazienza!) chiede agli avvocati se di sabato è lecito compiere il bene, salvare una vita.
Ovviamente sì, rispondeva la maggioranza dei rabbini, ma ormai la rabbia ha accecato la mente dei farisei presenti che vogliono solo contestarlo rabbiosamente. Non rispondono, sono incapaci di interrogarsi, davanti a una obiezione piena di buon senso non trovano di meglio che progettare la morte di Gesù.
È indurito il cuore dell’uomo impedito, caricato di sensi di colpa fin dalla nascita: in fondo se è ammalato deve scontare un qualche peccato: la malattia è punizione divina, pensano in molti (anche noi, a volte). Ma il Maestro supera questa montagna di arroganza e di pregiudizi, mette l’uomo, ogni uomo, nel mezzo. Vede oltre, vede dentro, scruta e prova a insinuarsi, se solo trova uno spiraglio per ribaltare le convinzioni. Prima della norma esiste la persona e, in particolare, il sofferente.
È Dio che mette l’uomo nel mezzo mentre l’uomo religioso, troppe volte, in mezzo pone una regola. Gesù si rattrista: questi uomini, con la loro durezza di cuore, si dimostrano non degni dell’amore divino, queste persone, convinte di essere nella ragione, non hanno veramente sperimentato l’amore e la tenerezza, perciò non sanno donarla e restituirla.
Mettiamo al centro della nostra giornata, “nel mezzo”, le persone che incontreremo, oggi. Rendici degni, Signore, cambia i nostri cuori di pietra!
Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva
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