Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 17 Novembre 2021

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Sta salendo a Gerusalemme, il Messia. Ormai la resa dei conti è vicina, vicinissima. Ma i suoi discepoli, i suoi amici, sembrano vivere su un altro pianeta, in un altro mondo, convinti dell’imminente venuta del Regno, della vittoria assicurata, della gloria profusa, della restaurazione della monarchia davidica. Teneri.

Ci sarà un trono sì, la croce e una corona, certo, ma di spine. Un Regno fatto di servi, non di potenti, in cui l’amore sarà l’unica legge e il premio. Ma quel Regno va costruito, fecondato, accudito come si fa con un tenero germoglio e sta a loro, a noi, ai discepoli e alle discepole coltivarlo.

Tornerà il Signore, nella pienezza dei tempi, verrà per riportare il mondo nel suo progetto iniziale, per farlo splendere della luce dell’Agnello. Ma, fino ad allora, sta a noi custodire e far crescere le preziose monete d’oro che ci sono state affidate: la Parola, la comunità, i sacramenti. Dio ha talmente stima di me da affidarmi la custodia del Regno.

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