Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 17 Febbraio 2020

Sospira, il Signore. Sospira davanti all’incredulità della folla che, davanti ai segni straordinaria che egli compie, ancora chiede segni, mai sazia, mai convinta, mai definitivamente convertita. Non sono bastate le guarigioni, la condivisione del pane, i miracoli. Servono altri segni, sempre. Si alza il tiro, si alza la posta.

Dio deve stare al gioco. Sospira, il Signore, davanti alle nostre piccinerie, davanti alla nostra chiusure. Anche noi sempre alla ricerca di ulteriori conferme, di gesti eclatanti. Non ci basta la rivelazione giunta fino a noi attraverso la luminosa testimonianza degli apostoli: abbiamo bisogno di veggenti che stupiscono, che aggiungono, che svelano.

Non ci basta il miracolo quotidiano della vita: abbiamo bisogno di dimostrazioni continue della presenza di Dio nelle minuzie che viviamo. Non ci bastano i segni della sua presenza che sono i Sacramenti: vorremmo qualcosa di più spettacolare, di più eclatante. Ma, davanti a tali richieste, il Signore, semplicemente, se ne va, si allontana.

Non corriamo il rischio di perdere il Signore perché il nostro cuore non sa stupirsi della sua presenza!

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Perché questa generazione cerca un segno?
Dal Vangelo secondo Marco Mc 8, 11-13   In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.   Parola del Signore

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