Il lago è agitato, a fatica si rema controvento cercando di tornare a casa. Sono poche miglia ma diventano impraticabili. Gesù raggiunge i suoi camminando sul mare e si presenta: sono io, che in greco, la lingua dei vangeli, suona ego eimì, Io Sono, la traslitterazione del nome che Dio ha rivelato a Mosè. Lo prendono sulla barca e la barca tocca riva, subito, superando ogni impedimento.
Quando siamo sballottati dalla tempesta della vita, dai nostri sensi di colpa, dai contrattempi, dal peccato, dalla malattia, il Signore ci raggiunge, sale con noi sulla barca e ci aiuta. Siamo noi a tenere il timone, noi a dover sfidare le onde, noi a remare, certo.
Ma se il Signore è sulla barca, se sappiamo che Io sono ci raggiunge, indica la direzione, allora anche la tempesta più violenta, anche la situazione che più ci spaventa, diventa superabile.
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