Fa sorridere rileggere questa pagina che descrive il protocollo del perdono all’interno della comunità. Fa sorridere e riflettere, confrontando la freschezza, il buon senso, l’audacia dei nascenti discepoli riguardo a un tema sensibile e delicato come il perdono e il superamento dei conflitti.
Perché di questo si tratta: della consapevolezza che solo nell’unità possiamo rivolgerci al Padre, solo se siamo concordi possiamo osare sperare e costruire un mondo nuovo. Perché in questo, almeno in questo, siamo diversi dalla logica di una qualsiasi società: ci siamo scoperti amati e perdonati e non facciamo a gara (o almeno non dovremmo) nel crederci migliori, nell’apparire santi e giusti.
Sono parole pronunciate da Gesù, certo, ma reinterpretate e rilette dalla prima comunità che si trovava davanti al non semplice compito di gestire le tensioni e i problemi (inevitabili) della convivenza. Se tuo fratello pecca, dice il Maestro: quindi è previsto che ciò accada, non è uno sbaglio, non ci lascia inorriditi o (fintamente) scandalizzati.
È dato per acquisito il fatto che un discepolo possa sbagliare, tradire la sua chiamata, scivolare, lasciarsi sedurre dall’avversario. È previsto dal Signore stesso che un cristiano pecchi, non è un errore di percorso, non è una macchia indelebile che tutto rovina. Perché siamo una comunità di peccatori perdonati… che continuano a peccare camminando verso la meta.
Consapevoli di quanto siamo amati, diventiamo capaci di rialzarci e di riprendere il passo seguendo l’Unico che non ci giudica. Se qualcuno pecca prendilo da parte, fra te e lui, senza umiliarlo, senza sparlare alle sue palle, senza godere della sua caduta, manifestando interesse e affetto.
E se non ascolta manda qualcun altro, e se nemmeno questi ascolta, coinvolgi la comunità. Quanto amore emerge da queste parole! Interesse e affetto, coinvolgimento e azione, non indifferenza e pettegolezzo caratterizzano le comunità. E se questi non ascolta nemmeno la comunità va considerato come un pagano. Cioè va nuovamente evangelizzato.
FONTE: Amen – La Parola che salva
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 18,15-20
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