Lo abbiamo riconosciuto davanti agli uomini, a volte prendendoci qualche sguardo di commiserazione, lo abbiamo proclamato sui social anche quando qualche leone da tastiera paladino (secondo lui) di spirito critico ci ha attaccati, lo abbiamo vissuto nel concreto, come siamo capaci, andando spesso controcorrente rispetto alla mentalità del mondo.
E lui, il Signore, il Maestro, l’Amato, ci riconosce, ci riconoscerà. Ma se ci siamo vergognati di lui, se abbiamo disconosciuto quanto siamo stati amati, se abbiamo temuto il giudizio della gente, se, in una parola, abbiamo rinnegato l’opera dello Spirito santo in noi, allora neanche il Signore Gesù può colmare quell’abisso che abbiamo creato.
Viviamo tempi difficili, in cui essere discepoli, a volte, richiede forza e pazienza, ma confidiamo nell’opera incessante di Dio in noi, lasciamo che sia lui a colmare i nostri cuori e a mettere sulle nostre labbra le parole giuste per dare testimonianza alla sua opera.
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