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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 15 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 7, 1-2.10.25-30

L’intero vangelo di Giovanni è un processo contro Gesù. Il finto processo tenutosi dopo l’arresto, di cui ampiamente parlano i Sinottici, sarà solo una ratifica in contumacia di una decisione già presa.

Gesù deve morire perché estremamente pericoloso; si proclama Messia, mette in discussione l’interpretazione della Legge, evidenzia le contraddizioni della rinata classe sacerdotale, ridicolizza con garbo la presunta santità dei farisei.

Quanto basta per renderselo antipatico e, ciò che più teme la classe dirigente, per creare un movimento che potrebbe infastidire i romani, facendo perdere l’ autonomia riconquistata dai sadducei con grande fatica.

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Dopo un secolo di occupazione, Roma è convinta di avere normalizzato la riottosa Giudea, e il procuratore romano, che sostituisce gli eredi di Erode il grande, preferisce soggiornare a Cesarea piuttosto che a Gerusalemme. Cosa accadrebbe se qualche svalvolato si ergesse a Messia provocando un’euforia generale?

Gesù è diventato un problema per l’ordine pubblico e di questo sono ben consapevoli coloro che detengono il potere nella città santa. E poco importa se ciò che dice sia vero, o se davvero egli sia ciò che pretende di essere. Ci sono valori superiori alla verità, in certi ambienti, ci sono priorità da mantenere e il potere e la parvenza di autonomia dall’aquila romana sono fra questi.

Anche per il sinedrio, anche per i sommi sacerdoti e pazienza per la relazione con Dio (che si adegui anche lui, ogni tanto). Gesù è costretto a tornare in Galilea, ma l’ardore per la sua missione gli fa correre dei rischi e torna a Gerusalemme per la festa delle capanne, cercando di non farsi notare. Può una fiamma accesa restare nascosta sotto lo sgabello?

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No, certo, e Gesù torna a predicare nel tempio, mettendosi ancora di più nei guai. Come fanno, ancora oggi, centinaia di cristiani costretti a nascondersi per non essere perseguitati. Ci interroga, questa determinazione, questa passione, questo amore di Gesù per il Padre. E noi chi scegliamo, la verità di Dio o il potere?

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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