Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 15 Marzo 2023

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Gesù viene considerato dai custodi della Legge, da coloro che pensano di essere i retti interpreti della Torà, come un anarchico, una testa calda: contesta gli atteggiamenti ipocriti dei devoti, fa emergere le contraddizioni di chi afferma dei principi irrealizzabili, ridicolizza umanissime e intangibili tradizioni falsamente attribuite a Dio…

Ma non è così, e lo ribadisce: Gesù non è venuto a cambiare le norme ereditate da Israele, ma a riportarle alla loro origine, alla volontà benevola di Dio che le ha consegnate perché fossero un percorso di liberazione, non un’opprimente cappa di severe regole morali. Distingue, il rabbì, quanto proviene da Dio da quanto, furbescamente, è stato aggiunto da umanissime tradizioni umane per soggiogare i fedeli.

Il progetto di Dio non è cambiato di una virgola: il modo di applicarlo, di interpretarlo, è sempre soggetto ad approssimate interpretazioni, a visioni ristrette e riduttive, a palesi errori. La Parola nella sua essenza, il messaggio che Dio ha donato agli uomini attraverso l’esperienza del popolo di Israele rimane intatto, intangibile.

È normale che, lungo i secoli, gli uomini di fede abbiano storicizzato quel messaggio, lo abbiano declinato nella propria sensibilità, ma è essenziale saper distinguere quanto è fondativo da quanto è consequenziale. La stessa dinamica la ritroviamo nel cristianesimo, oggi: un conto è il messaggio del Vangelo, un conto è come lo abbiamo accolto e interpretato e un conto ancora come organizziamo l’annuncio. Spesso le discussioni avvengono su temi di pastorale (ed è bene che avvengano!), non sul cuore del Vangelo ed è sano e opportuno fare questa distinzione.

Anche nella nostra vita interiore, poi, ci sono elementi essenziali come la fede, la preghiera, l’amore ricevuto e donato, da altri marginali, il modo di pregare, il servizio che rendo in parrocchia… Gesù ribadisce il volto del Padre e la fedeltà alla Parola, facendo ordine nelle priorità che, a volte, suscitano inutili incomprensioni e tensioni nelle comunità e fra cristiani.

Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva

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