Viene il Paràclito, l’avvocato difensore, lo Spirito della verità, dono del Padre attraverso Cristo, primo dono del Signore dalla croce. Lo Spirito che ci conduce alla conoscenza della verità tutta intera perché il cammino di fede, quando lo capiremo!, è un percorso che dura tutta la vita. Di grazia in grazia, di gloria in gloria, di luce in luce.
Verità su chi è veramente Dio, così diverso dalle nostre paure, dalle nostre proiezioni. Verità su chi siamo noi, sempre alla ricerca di conferme, fragili, insicuri o arroganti e presuntuosi. Verità che ci aiuta a capire che siamo esseri-in-divenire, capolavori in fase di realizzazione. E che, necessariamente, la scoperta della verità porta ad abbandonare convinzioni, idee, atteggiamenti perché ormai superati o inutili.
Verità nello scoprirci amati a prescindere, posseduti dal Padre, e, perciò, capaci anche di resistere alle persecuzioni. E quando accogliamo lo Spirito e lo lasciamo agire, quando ci fidiamo di lui e della sua opera in noi, diventiamo davvero capaci di affrontare le avversità che ci colpiscono in nome della fede. Il mondo occidentale come lo abbiamo conosciuto sta precipitando, divorato dalla bramosia e dal possesso e anche i cristiani, se autentici, se testimoni, vengono percepiti come scomodi, strani, inutilmente naif.
L’autorevolezza del cristianesimo acquisita con secoli di testimonianza credibile viene pesantemente sminuita dalle troppe incoerenze e dai troppi scandali che abitano all’interno delle comunità. Vorremmo gridare al mondo che la Chiesa non è quello sgorbio che alcuni sperimentano, che molti immaginano, ma è il grande sogno di Dio che stiamo cercando di rendere presente.
Lasciamo agire lo Spirito, allora, proprio quando tutto crolla, perché rimanga la purezza dell’annuncio, l’autenticità del Vangelo, lo splendore di Cristo. Ricordiamocelo, in questo tempo in cui facciamo memoria del risorto, di essere risorti, di essere difesi dallo Spirito, perché la nostra (piccola) testimonianza avvicini molti alla bellezza del Dio che abbiamo scoperto.
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 15,26–16,4a
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