Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 15 Luglio 2023

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Hanno dato dell’indemoniato al nostro Maestro e Signore, volete che non diano dei folli a noi che cerchiamo di amare in un mondo intriso d’odio, che parliamo di perdono e non di vendetta, che costruiamo invece di distruggere? Folli, ingenui, utili idioti. E falsi perché ci sono sempre coloro che cedono, incoerenti, e vengono additati per screditare l’intero Vangelo, per demonizzare la Chiesa. Se hanno perseguitato lui, zittendolo, appendendolo e straziandolo, volete che non prendano un po’ per i noi?

Chiedendoci di chiuderci nelle sacrestie, di parlare di cose di fede, certo, ma di lasciar perdere il mondo, le implicazioni etiche, evitando di intervenire su temi di economia, di politica, di coppia. Liberi di professare la nostra fede, e ci mancherebbe, ma obbedienti al pensiero di, massa, attenti a non mettere in discussione i nuovi dogmi del laicismo illuminato.

E lui, il Signore, ancora ci rassicura: non temiamo coloro che uccidono il corpo ma coloro che spengono l’anima. Che ci fanno credere di essere inutili e pericolosi, che additano le nostre incoerenze (che ben conosciamo) ignorando l’amore che ci permette di superarle. Di non avere paura, perché qui c’è in gioco qualcosa di enorme, di grande valore, non un’idea, una presa di posizione, un parere, ma la visione stessa del destino del mondo.

Una visione per cui vale la pena donare la vita, proprio come ha fatto il Maestro, una visione che deriva dalla conoscenza del Padre (che il mondo si rifiuta di conoscere e di riconoscere). Valiamo più di molti passeri che, pure, si vendono per un soldo; il nostro è il Dio che conosce, che veglia, che accoglie, che protegge, che conta i capelli del nostro capo.

Non abbiamo paura, allora, fidiamoci di questo Signore che è morto per amore: tutto concorre al bene di coloro che amano Dio e che si sono scoperti amati e che scelgono di amare. No, nulla ci può separare da questo amore, tanto meno la persecuzione.

✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Mt 10,24-33

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