Sì, Signore, siamo stanchi. Stanchi della stortura di questo mondo, stanco dell’essere umano che non impara, stanchi dell’ingiustizia e della violenza che a volte contribuiamo a far crescere… Stanchi anche dei lati oscuri del nostro carattere, e della nostra incoerenza, e del nostro vittimismo. E oppressi, certo.
Dalla situazione che stenta ad evolversi, da rapporti famigliari tossici, dai nostri sensi di colpa, dai giri di testa… Stanchi e oppressi anche se, ad essere sinceri, non abbiamo veramente di che lamentarci. Guardando le tante vittime della guerra, i profughi, coloro che fuggono e sfidano la morte perché oppressi da regimi dittatoriali. E tu, ancora una volta, ci dici: venite e me.
Tu sei il nostro riposo, tu sei la nostra liberazione, tu sei la nostra speranza. Ma non ti carichiamo delle cose che possiamo fare noi, no, non sarebbe giusto. Riposati e liberi, grazie a te, cambieremo il mondo. A partire da oggi. A partire da me.
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