Se lo è chiesto il più grande fra i nati di donna, l’ultimo dei profeti. Se lo è chiesto dal profondo di una cella buia e umida, in attesa di venire decapitato. Perché non si capacitava di quel Messia così diverso da quanto tutti si aspettavano.
Giovanni aveva promesso fuoco divorante, alberi infruttuosi tagliati alle radici, resa dei conti e, invece, il mite Gesù parlava di perdono, di pazienza, di compassione. Sei tu? Manda a dire al Nazareno.
O dobbiamo aspettarne un altro? E mi pongo la stessa domanda preparando il mio ennesimo, inutile Natale. Me lo chiedo quando vedo che duemila anni di cristianesimo non hanno piegato o illuminato il cuore degli uomini. Me lo chiedo vedendo il Vangelo dimenticato, ignorato nel nostro Occidente impigrito e scettico.
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Me lo chiedo e me lo posso chiedere se anche il Battista se lo è chiesto. E il Signore risponde a lui e a me: guardati intorno. Guarda i segno del Regno che avanza, guarda l’amore che cambia le vite, guarda quanto Regno è stato costruito. Guarda.
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