Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 15 Aprile 2020

Sono tornati indietro i discepoli di Emmaus e parlano del loro incontro col misterioso viandante. E, mentre parlano, il Signore risorto appare. Quante volte è successo anche a me! Ogni volta che ho raccontato del mio incontro col Signore ho visto i cuori allargarsi, lo Spirito vibrare. La nostra testimonianza rende presente il Signore che annunciamo.

Ascoltare la testimonianza di chi si è convertito ci spinge a credere, a cercare anche noi il Signore Gesù. E il risorto porta la pace e il perdono: pace che sperimentiamo nell’essere amati, perdono che riceviamo e che diventiamo capaci di donare con abbondanza.

Da Gerusalemme i discepoli devono cominciare a rendere testimonianza al risorto: la loro città, il luogo che si è rivelato ostile. Siamo chiamati a rendere testimonianza al Signore esattamente là dove viviamo, anche in un contesto poco accogliente.

Il Signore risorto ci apre la mente all’intelligenza delle Scritture, riusciamo a capire in profondità la Parola, come rivolta a ciascuno di noi. Se apriamo il nostro cuore al soffio dello Spirito il Signore risorto ci permette di accogliere la Scrittura come una Parola nuova, capace di rendere presente il risorto.

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