Cerchiamo segni, continuamente. Segni dellโesistenza di Dio. Della sua volontร salvifica (davvero mi vuole salvo? O fa lo sceriffo?). Della sua bontร .
Ascolta “Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 14 Ottobre 2024” su Spreaker.Chiedono segni anche i suoi concittadini che, pure, hanno assistito a miracoli e prodigi. Ma ci sono segni e segni. Quelli che chiediamo con insistenza affinchรฉ Dio batta un colpo. Una sorta di manifestazione di esistenza (Dio se esisti fai che) normalmente urgente quando qualcosa nella nostra vita non funziona o temiamo possa andare male.
Richiesta legittima, abbastanza, a patto che sia rivolta ad un Padre e non a un despota da corrompere. E poi ci sono i segni che Gesรน stesso ci ha donato: la Parola, la predicazione, i segni efficaci della grazia che per noi cristiani sono i sacramenti.
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I segni che chiediamo ricattando Dio, manifestando una visione della fede ancora acerba e superstiziosa, lo dice il Signore, non vengono nemmeno ascoltati. Perchรฉ sbagliano indirizzo, perchรฉ manifestano dubbio e (malcelato) disprezzo.
Chiedono un segno, i concittadini del Signore, come lo facciamo noi, troppo spesso, nonostante il nostro cammino di fede. Ma non sarร dato loro nessun segno se non quello di Giona e di Salomone. Il segno di Giona che รจ la predicazione, il segno di Salomone che รจ la saggezza e lโintelligenza.
Abbiamo le Scritture, le profezie, lโannuncio degli apostoli che รจ arrivato fino a noi oggi. Abbiamo lโintelligenza per capire, accogliere, meditare, studiare.
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Abbiamo centinaia di uomini e donne che, come Giona, hanno attraversato le strade delle nostre cittร dicendo di Dio. E prodigi di uomini e donne trasfigurati dallโamore e dal Vangelo, che hanno segnato la civiltร orientandola al bene e alla condivisione.
Abbiamo il grande segno della resurrezione, prefigurata dal profeta che rimane nel ventre del pesce per tre giorni e tre notti e poi torna a riva a predicare.
Insomma: abbiamo tutto il necessario per credere. Di quali segni dobbiamo ancora parlare, scusate?
FONTE: Amen โ La Parola che salva – Il blog di Paolo
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