Dio desidera per me la guarigione profonda, la purificazione del cuore e della mente, delle intenzioni e delle scelte. Dio per me desidera il bene, la luce, l’amore accolto e donato.
Dio per me desidera la scomparsa della lebbra del peccato, dell’egoismo, del vittimismo, dello scoraggiamento, della depressione… Dio per me desidera la fioritura, la pienezza, la pace interiore. Ma non può farlo senza di me, senza il mio coinvolgimento, senza la mia collaborazione.
Il lebbroso guarito invece di dar retta alla richiesta di discrezione di Gesù che non vuole essere scambiato per un santone, fugge l’interiorità e diventa un fenomeno da baraccone. Dio ci salva e ci libera, certo, ma non senza di noi.
Colui che ci ha creato e che ci ama, che ci accompagna e ci fa crescere, purifica il nostro sguardo. A patto di dare retta a quanto ci chiede, però!
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