I discepoli pensano che i bambini e le loro madri disturbino il rabbì. Non si deve forse occupare delle cose di Dio? Le cose spirituali non sono forse ostacolate dalla concretezza e dalla quotidianità ?
I bambini disturbano le funzioni, lo sanno tutti. Tutti eccetto Gesù, capace di passare dall’adorazione profonda del Padre alla facezia del gioco con i bambini. Rimanere centrati su Dio, sull’essenziale, avere lo sguardo interiore costantemente rivolto al sorriso del Padre ci permette di cambiare registro continuamente, di non dover assumere il volto serioso del devoto ma di accogliere ogni evento come evento di grazia.
E dai bambini impariamo, non ad essere infantili, ma spontanei e fiduciosi, bisognosi di affetto e capaci di amare senza condizioni. Lasciamo che il bambino che ancora abita in noi d’ogni tanto scuota l’uomo e la donna seriosi che siamo diventati! Dio lo apprezza!
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