Gesรน si sta dirigendo verso Gerusalemme. A morire. Perchรฉ a Gerusalemme manifesterร il suo vero volto e morirร per svelare a tutti la misura del suo amore per lโumanitร . Eppure ha tempo e cuore per ascoltare il grido di disperazione dei dieci lebbrosi.
Ascolta “Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 13 Novembre 2024” su Spreaker.Chiedono misericordia i lebbrosi, non la guarigione. Perchรฉ, spesso, la compassione vale piรน della guarigione, specialmente per persone che, come loro, erano considerate peccatori meritevoli della piรน terribile fra le punizioni divine: diventare dei morti che camminano.
Chiedono misericordia insieme, anche se sono di nazionalitร diverse: la malattia accomuna uomini che, altrimenti, si odierebbero. E Gesรน ne ha compassione, li ascolta, li esaudisce, li guarisce. Ma un poโ alla volta: devono andare a presentarsi dai sacerdoti, ufficiali sanitari dellโepoca.
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Per strada avviene la guarigione, anche la nostra. Per strada siamo guariti, siamo purificati dalla lebbra del peccato e da ogni altra lebbra. Ma solo uno torna indietro, il samaritano. Non ha un tempio dove andare per essere accolto; il suo, sul monte Garizim, รจ stato distrutto dagli ebrei da piรน di un secolo. Non ha sacerdoti che possano testimoniarne lโavvenuta guarigione. Si vede guarito, e capisce chi lo ha guarito.
Guardiamoci dentro, vediamo quante guarigioni il Signore opera anche in noi. ร importante guarire, certo, รจ importante la salute, ovvio (anche se non รจ vero che โbasta la saluteโ: a noi serve la salvezza!). Ma piรน importante di qualunque altra cosa รจ imparare a vedersi guariti, a sottolineare le differenze, a misurare il cammino fatto, a scoprire che siamo piรน di un corpo sano.
La guarigione consiste anzitutto nellโassumere uno sguardo diverso su di noi e sulle cose, uno sguardo benevolo. Lo sguardo di Dio. E il samaritano torna dal Tempio, il Signore Gesรน. Gioisce per quanto รจ accaduto, ora รจ guarito. E Gesรน commenta, amareggiato: dieci sono stati sanati, uno solo รจ stato salvato. ร piรน facile guarire dalla lebbra che dallโingratitudine! Non commettiamo lo stesso errore.
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FONTE: Amen โ La Parola che salva – Il blog di Paolo
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