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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 13 Maggio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 16, 29-33

Adesso credete? Me lo vedo, il Signore, con un sorriso incredulo che guarda i suoi dopo il lungo discorso che ha il sapore di un testamento spirituale. Credono di avere capito, teneri, i discepoli.

Credono di essere pronti, di avere fatto un cammino spirituale sufficientemente approfondito. Adesso credete? Ancora devono arrivare l’arresto, il processo, la morte. Gesù sa bene cosa sta per accadere: perciò ha voluto rassicurarli, incoraggiarli.

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Ma è ancora così tanta la strada da percorrere e irta di insidie. Reggeranno? Sapranno resistere? O cadranno tutti, fuggendo? Gesù, grande Maestro, ancora mette da parte il suo dolore e li incoraggia: abbiate pace in me. Dovrebbe essere consolato, e consola.

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Dovrebbe ricevere attenzione, ne dà. Abbiate pace. Solo in lui troviamo pace quando la vita, gli eventi, la nostra fragilità ci spingono, ci spengono. Anche noi, come i discepoli, ci illudiamo che la strada sia ormai in discesa, che tutto sia definito e semplice.

Ci sono momenti invece, in cui ci disperiamo da soli, travolti dalla vita, provati dalla sofferenza. E perdiamo la speranza, la spegniamo e ti abbandoniamo, ti lasciamo solo. Niente di grave, ci dici oggi: capita. Perciò dimoriamo nella pace, anche quando non capiamo, anche quando la nostra vita vacilla. Abbiate coraggio! Mi dice il Signore, all’inizio di questa giornata.

Ci vuole coraggio per portare il Vangelo in ufficio, oggi, per far pendere la croce sulle nostre scelte, oltre che al nostro collo, per vivere la logica delle beatitudini quando tutti ti prendono per fesso. Ci vuole coraggio per osare credere nella Chiesa, sogno di Dio, per non mollare anche quando lo stile delle nostre celebrazioni è penoso ed entrare in una chiesa ti fa stringere (tanto) il cuore.

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Ci vuole coraggio, ma non siamo soli: lo Spirito ci sostiene. Si, Maestro che stai per consegnarti, solo in te noi troviamo pace alla nostra inquietudine. Non dobbiamo vincere noi, hai già vinto tu.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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