Succede, e succede, che ci abituiamo alla salvezza, che diamo per scontato tutto quello che abbiamo, che ci sediamo sulla consuetudine. Siamo cristiani, siamo battezzati, cerchiamo anche di coltivare la nostra spiritualità (così immagino visto che stai leggendo il Vangelo del giorno)…
Non dei santi, per carità, ma nemmeno come quelli che sono lontani da Dio, che vivono nel vizio, nel peccato. Non siamo meglio degli altri, no, ma certamente non peggio! E questa mentalità che tende a giustificarci, a paragonarci agli altri, finisce col farci credere che tutto è dovuto. Gesù, con la forte requisitoria di oggi, ci ricorda che il rischio di anestetizzare la fede è sempre presente.
Lo vede nello sguardo e nel giudizio dei devoti del suo tempo, giudicanti verso le città pagane portate ad esempio, nella Bibbia, di dissolutezza, inconsapevoli, però, del proprio peccato che è quello del rifiuto di Dio. Anche quando si manifesta come mai avremmo immaginato…
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