Sospira, il Signore, I farisei non si fidano di lui, è troppo libero, troppo autentico, apparentemente poco devoto e ossequioso. È troppo di Dio per essere affidabile, troppo innamorato per farlo ragionare, troppo anarchico per essere rinchiuso negli angusti spazi del sacro. Discutono, invece di ascoltare, partono prevenuti: sono loro che detengono la verità, loro soltanto sono figli dell’Altissimo, a loro è dato di interpretare correttamente la Torah. O così pensano.
Di questo si sono convinti, perché osservano puntigliosamente le norme, anche quelle non scritte, anche le (a volte) sane abitudini, anche i dettagli. Si sentono in regola, possono stare di fronte a Dio a testa alta, consapevoli di essere manchevoli, certo, ma infinitamente meno del popolo stolto che nemmeno conosce i precetti. Chiedono segni, prodigi, chiedono al falegname fattosi profeta di battere un colpo, di mostrare qualche miracolo, di dimostrare con qualche prodigio che egli parla per conto di Dio. Un segno! Un miracolo! Sciocchi: nemmeno davanti ad un cadavere tornato in vita crederanno… E lo sa, il Signore.
Questi fenomeni (di ieri e di oggi) pongono condizioni a Dio, alzano l’asticella, si fanno avvocati difensori dell’Altissimo… Sospira il Signore, addolorato, perché vede la durezza del loro cuore e l’inutilità delle sue parole. Non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare, lo sa bene, Gesù. Sospira. Ma non demorde. Ma non si arrende.
Fino in fondo vuole percorrere il suo cammino. Morirà pur di non rinnegare l’autentico volto di Dio. Sospira, il Signore, quando anche noi, più o meno velatamente, chiediamo segni, qualche piccolo favore. Non di quelli grossolani chiesti dai cristiani all’anagrafe, no. Siamo discepoli, o cerchiamo di esserlo, quindi ci fidiamo, lo seguiamo, ci affidiamo, ci fidiamo.
Però un microscopico segno della sua benevolenza sarebbe gradito! Sospira, il Signore, perché vede quanta strada dobbiamo ancora compiere. E non ci verrà dato alcun segno se non quello, immenso, del suo amore.
L’unico vero segno.
Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva
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