Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 13 Dicembre 2022

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Semplice, destabilizzante, urticante. Sono queste pagine del Vangelo che, volentieri, strapperei per farmi un Gesù edulcorato, a mia immagine e somiglianza. Perché il Signore ha ragione: a volte assomiglio al figlio che si sente bravo ragazzo, che deve a tutti i costi apparire davanti al padre come disponibile e attento alle sue esigenze.

Una vigna che il padre coltiva per passare il tempo ma che fatica a tenere a causa degli acciacchi è al centro della parabola di oggi, e per cui chiede un piccolo aiuto ai figli che tornano dal proprio lavoro. Sì certo, dice il primo, e non va. Ma anche no papà!, dice il secondo, salvo poi ricredersi e andare.

Così ci vuole Dio: autentici davanti a lui, anche a costo di apparire meno brillanti di quanto vorremmo. E Gesù fa notare al suo devoto uditorio che coloro che loro considerano pubblici peccatori, prostitute e pubblicani, si sono lasciati interrogare dalle sue parole, diversamente da loro.

Non facciamo lo stesso errore: Dio desidera figli autentici, non belle mascherine.

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