Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 11 Marzo 2022

648

Però dai diciamolo, a volte Gesù esagera. Come in questo capitolo cinque del vangelo di Matteo che, sinceramente, andrebbe semplicemente cancellato. Come fa a chiederci di considerare le parole come armi?

E di presentarci al Padre senza avere debiti con chi ci sta intorno in modo da non creare una dicotomia fra la nostra vita e la nostra fede? Facciamo quel che possiamo, proviamo a darci una sistemata prima di andare in chiesa, rispetto a tanti altri siamo già delle belle persone!

Certamente lo siamo, e siamo consapevoli di esserlo, proprio come facevano gli scribi e i farisei che misuravano ogni sforzo, calcolavano ogni devozione, si perdevano dietro sottili distinzioni in modo da apparire migliori degli altri agli occhi di Dio. Ecco, dice il Signore: se la nostra fede non supera quella di scribi e farisei, se non cogliamo la santa follia del Vangelo, la sovrabbondanza dell’amore, non siamo ancora entrati nella logica del Regno che è logica di Dio…

- Pubblicità -