Gesù mi ama. Ama proprio me, per come sono, a prescindere, da sempre, per sempre. Mi ama anche se non mi sento amabile, anche se ancora non ho imparato ad amarmi, anche se fatico a credere che qualcuno mi possa amare gratuitamente, senza interessi, senza cercare un qualche tornaconto. Mi ama perché riversa in me la sovrabbondanza dell’amore che riceve dal Padre. Mi ama come/perché è amato da Dio, mi ama perché, essendo Dio stesso, non può che amare.
Dio è amore, è l’Amore, è l’origine e la fonte di ogni amore e da lui impariamo ad amare iniziando da questa semplice notizia: sei amato, accogli questa verità, non metterti sulle difensive, lasciati abbracciare. Non sei amato perché sei buono o meritevole, ma perché esisti da sempre, sei stato pensato e la vita consiste esattamente nello scoprire il tuo posto nel cuore di Dio. E tutto l’annuncio cristiano, alla fine, si sintetizza in un’unica, grande affermazione: sappiti amato.
Dimoriamo in questo amore, restiamoci, come chiede oggi con forza il Signore, non usciamo da questa relazione che, sola, può far fiorire la nostra vita. E per dimorare in questo amore Gesù mi chiede di rispettare, di osservare i comandamenti come egli li ha osservati. Quali comandamenti? Quello suo quello nuovo (gli altri sono da rottamare): amiamoci gli uni gli altri dell’amore con cui siamo amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Perché esiste l’amore che è attrazione, trasporto, possesso ed esiste un amore più grande quello che dona la vita, che vivifica. Quante volte, invece, il nostro amore mortifica, esige, pretende, controlla.
Per dimorare nell’amore di Cristo, allora, siamo invitati ad imitarlo, ad amare senza attendere nulla in cambio, ad amare lasciando liberi e con libertà. Allora, se diventiamo capaci di dimorare, l’amore ci conduce ad una gioia piena, non ad una fugace emozione. Ecco: sappiamo cosa fare oggi: lasciarci amare, amare con quell’amore che ci ha colmato il cuore per essere pienamente felici. Mica male come programma, che dite?
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 15,9-11
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