Barnaba è originario di Cipro, si fa cristiano, vende quello che ha e lo consegna agli apostoli. Il suo è un gesto radicale ma lui non è affatto una persona rigida, anzi. Si fa carico del giovane Saulo, appena convertito, di cui nessuno si fida.
Lo prende sotto le sue ali e lo porta con sé in missione. A Gerusalemme la comunità è turbata dalla notizia che ad Antiochia fra i fratelli si sono aggiunti dei pagani: viene inviato Barnaba che, vista la situazione, non tergiversa e li incoraggia risolutamente a perseverare nella fede. Luca nel suo resoconto dice che Barnaba fu soprannominato “figlio dell’esortazione”.
Barnaba incoraggia chi incontra, vede il positivo, trova delle soluzioni. Unisce anziché dividere, il suo nome e la sua memoria sono rimasti a incoraggiare quanti si mettono alla sequela del maestro Gesù. Abbiamo urgente bisogno, nelle nostre comunità, di persone che, come Barnaba, si mettono a costruire invece che a criticare.
Abbiamo bisogno di figli dell’esortazione capaci di condurre all’unità chi, invece, contrappone le diverse posizioni nella fede. Impegniamoci, oggi, a costruire anziché criticare.
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